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- Il raddoppio termini allegato
Raddoppio dei termini senza sconti in presenza di reato tributario. Per estendere il periodo accertabile dal fisco è sufficiente che nell'arco di tempo considerato vi sia stato una violazione penalmente rilevante, a prescindere dal fatto che la denuncia sia stata effettivamente trasmessa in Procura o sia stata formulata l'imputazione a carico del contribuente. E quanto ha disposto la Ctr Lombardia nella sentenza n. 2573/13/15, depositata il 10 giugno scorso. - Restyling tributario
Giudizio positivo sulla "ristrutturazione" dello strumento dell'interpello e sul restyling del contenzioso tributario, perché si compie "un importante salto di qualità", potenziando la collaborazione tra Fisco e contribuente. A esprimersi così, ieri, nel corso di un'audizione in commissione finanze al senato sui decreti attuativi della delega fiscale (legge 23/2014), i rappresentanti del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro. - L'interpello è più forte
Le risposte agli interpelli non sono impugnabili. La pendenza di un giudizio di legittimità costituzionale di una norma tributaria non determina obiettiva condizione di incertezza. Se la questione prospettata rientra nella portata operativa del ruling o del nuovo interpello per i grandi investimenti (previsti dal dlgs "internazionalizzazione") le istanze saranno inammissibili. Sono queste alcune delle novità recate dal dlgs che riforma la disciplina degli interpelli. - Abuso di diritto dai confini ridotti
L'abuso del diritto scatta solo se l'operazione posta in essere si spiega soltanto con l'intento di ottenere il risparmio fiscale mentre c'è almeno un'alternativa legale per raggiungere lo stesso risultato. Pesano in proposito i criteri indicati dalla legge delega fiscale 23/2014, che ripropone la raccomandazione Ue ad hoc. E quanto emerge dalla sentenza 1476/15, pubblicata il 15 luglio dalla sezione tributaria della Cassazione. - Pronte le regole per il "patent box"
Dopo un estenuante lavoro tecnico, il decreto attuativo Mise-Mef sul "patent box", previsto dalla legge di stabilità è pronto: le tecnostrutture hanno definitivamente licenziato il testo, alla firma ora dei ministri Guidi e Padoan,
- Nel 770 le certificazioni corrette dopo la scadenza
Il 31 luglio scade il termine di presentazione del modello 770, ma anche quello di invio telematico delle certificazioni uniche (Cu) di alcuni lavori autonomi. Anche se non si è compresa la necessità di inviare anche le Cu di questi lavoratori, posto che non sono interessati al 730 precompilato e che i dati sono esattamente gli stessi che l'amministrazione finanziaria contestualmente riceverà attraverso il 770, con conseguente duplicazione degli stessi, non vi è dubbio che questo ritardo non sarà oggetto di sanzione. - Dall'Agenzia 200mila inviti al ravvedimento
Il "controllo collaborativo" messo in campo dall'ultima legge di stabilità per avvertire i contribuenti di possibili problemi nei loro rapporti con il fisco ha prodotto in questi primi mesi di attività 211mila avvisi telematici, inviati dall'Agenzia per incentivare il ravvedimento dei diretti interessati prima che scatti la macchina di accertamenti ed eventuali sanzioni. A proporre il bilancio sui primi risultati del nuovo meccanismo è stato il direttore dell'agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, intervenuta ieri a Taranto a un convegno organizzato dall'Ordine dei commercialisti e egli esperti contabili. - Il catasto è cosa di pochi
Agrotecnici fuori dalle attività relative agli atti catastali e in materia estimativa nel settore immobiliare. La norma che estende alla categoria questa competenza è, infatti, contraria ai principi costituzionali sia nella forma che nella sostanza. A stabilirlo, la Corte costituzionale che, con la sentenza n. 154 depositata ieri, ha dato una stoccata sia al parlamento sia agli agrotecnici. - Prelievi ingiustificati, cade l'evasione
Sarà abolita anche per le imprese la presunzione che i prelievi dai conti bancari per i quali non è fornita un'idonea giustificazione costituiscono ricavi evasi. La novità è contenuta nello schema di decreto di revisione del sistema sanzionatorio che ha nel contempo introdotto la sanzione per la mancata o inesatta indicazione del soggetto beneficiario delle somme prelevate. Si tratta di una scelta condivisibile ma la scrittura delle norme fa sorgere più di un interrogativo.